RoboticaLaboratori di Robotica Educativa

In questo laboratorio “unplugged” (senza computer) si lavora sulla creatività e la cultura robotica, attraverso una storia, la seguente:

“Facciamo che… un bambino sia solo in casa e che sia stancato di giocare da solo con il suo cellulare e che nella stessa abitazione abiti la sua nonnina anch’essa sola, assistita da un robot di compagnia.

Facciamo che questo bambino debba, come compiti da fare a casa, imparare a memoria e scrivere pensieri intorno ai diciassette punti assunti come obiettivi per il 2030 dalle Nazioni Unite e che, svogliato come sempre, non riesca ad impegnarsi e chieda aiuto senza trovare risposta se non da quel robot programmato per essere di aiuto ad un essere umano.

Non c’è altra cosa per apprendere divertendosi se non un gioco creativo.

Allora facciamo che nella cesta dei giocattoli regalati e subito abbandonati ci sia una cartella ancora cellofanata dove sia stampata una strada come un serpente arrotolato con sopra scritto; “Giuoco dell’oca” con dadi e pedine di ogni colore e che quel badante della nonna lo prenda in mano, tolta la protezione e aperta nella sua metà scopra che all’interno ci sia una strada tracciata da seguire ma con le caselle vuote che aspettano di essere riempite e colorate.

Un attimo di riflessione da parte del bambino e del robottino, si anche del robot che a forza di stare con gli umani ha imparato a farsi domande e a darsi risposte senza essere interpellato, che a quattro mani si mettevano insieme a disegnare riempiendo quelle caselle con tutti i diciassette obiettivi dell’U.N. da realizzare, poi a far rotolare i dadi e con ochette robotizzate come pedine, a saltare di casella in casella andando in dietro per penitenza, cadendo su obiettivi non realizzati, e come premio andare avanti, avendo rispettato il da farsi consigliato, verso il traguardo posto alla fine con una scritta 2030, inizia qui il domani…”

La Mirabilis Teatro societas si costituisce nel 1983 come laboratorio di ricerca delle radici del teatro italiano approfondendo la costruzione e l’uso delle macchine sceniche rinascimentali e sperimentando in proprio un teatro che di quell’arte ne sia l’elemento centrale.

Contemporaneamente a questo percorso sulle macchine sceniche continua il lavoro iniziato nel 1970 dalla scuola Libera a Magliano Sabina, un lavoro con ragazzi con disagio e non, utilizzando il teatro come forma di conoscenza, di studio e di relazione tra coetanei.

Dalla metà degli anni 80 ad oggi conduce laboratori teatrali per bambini e ragazzi nelle scuole ed extrascolastici, organizza laboratori di costruzione di maschere teatrali, conduce laboratori di scenografia per progetti del teatro di Roma e della provincia di Roma, organizza rassegne estive di Teatro Ragazzi, ha diretto un Centro Diurno per ragazzi a Magliano Sabina specializzato nei laboratori manuali (carta, legno, ceramica, etc.)

Nel 1997, anno di apertura del Teatro Manlio di Magliano Sabina, accetta l’incarico della direzione dello stesso teatro inserendo nella programmazione proposte di Teatro Ragazzi inserendosi nella programmazione regionale, prima con la compagnia Accettella di Roma, poi con Piccoli Sentieri del A.T.C.L.

Instaura un rapporto di lavoro con il Laboratorio Integrato Piero Gabrielli del Teatro di Roma divenendone parte attiva nella conduzione di laboratori di recitazione, scene e costumi.

Conduce laboratori di scenografia per il Magis di Roma presso l’Istituto per sordomuti di Tirana Albania.